(La Voce di Romagna) – “IL TRIBUNALE DI RIMINI NON TIENE CONTO DEL DIRITTO COMUNITARIO”.
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(La Voce di Romagna) – “IL TRIBUNALE DI RIMINI NON TIENE CONTO DEL DIRITTO COMUNITARIO”.

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Il caso Stanleybet replica all’accusa di scommesse illegali avanzata dalla Procura.

La compagnia di scommesse sportive Stanleybet rivendica di aver agito nel rispetto delle regole e, in merito alla notizia di un sequestro preventivo eseguito dalla Guardia di Finanza di Rimini qualche giorno fa sulle attrezzature informatiche di un centro scommesse di Bellaria, collegato con il bookmaker straniero, precisa tramite l’avvocato Daniela Agnello che “il Procuratore della Repubblica di Rimini aveva già chiesto il sequestro delle attrezzature del centro Stanleybet, ma il giudice delle Indagini preliminari, in data 9.05.16, non ha accolto la richiesta di sequestro preventivo evidenziando che “alla luce delle complesse questioni pregiudiziali, alcune in corso di decisione presso la Corte di Giustizia Europea, è ancora indefinita la condotta che assume rilevanza penale, non essendo ancora chiarito il parametro secondo il quale può essere esclusa la concessione da parte dello Stato italiano in deroga al principio comunitario della libertà di stabilimento e di prestazione di servizi (art.49 e 56 TFUE)”. E ancora: “La Procura ha proposto appello e il Tribunale del Riesame di Rimini, i cui motivi dell’ordinanza non sono stati a tutt’oggi depositati, ha accolto la richiesta del PM ordinando l’esecuzione del sequestro. La pronunzia del Tribunale si discosta nettamente dal provvedimento del Gip. Ciò dimostra che a Rimini c’è un evidente contrasto interno tra l’Autorità giudiziaria che applica il diritto comunitario così come interpretato dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea e quella che non intende disapplicare la sanzione penale e riconoscere la supremazia del diritto di stabilimento e di libera circolazione dei servizi dell’operatore estero.” In particolare, il Tribunale di Rimini si è discostato dagli innumerevoli provvedimenti emessi dai Tribunali del Riesame su tutto il territorio nazionale ove si consente l’operatività dei centri collegati a Stanleybet quale operatore estero discriminato nell’accesso al sistema concessorio italiano. In ogni caso, il provvedimento emesso dal Tribunale del Riesame, sarà impugnato dinanzi la Corte di Cassazione per manifesta violazione di legge”. Infine: “Si attende, pertanto, fiduciosi il vaglio dei Supremi Giudici per ripristinare la legalità e, soprattutto, la certezza del diritto della Stanleybet anche nella provincia di Rimini, così come è avvenuto in provincie come Milano, Bergamo, Roma, Napoli, Foggia, Bari, Cagliari, Isernia, Catania, Palermo, Forlì, Frosinone, Firenze e tante tante altre.” (La Voce di Romagna).

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