Legge giochi in Sicilia: Calderone (Cons. FI) critico sul distanziometro. Avv. Agnello: “Imprese stremate”
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Legge giochi in Sicilia: Calderone (Cons. FI) critico sul distanziometro. Avv. Agnello: “Imprese stremate”

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ROMA – Il tema dei giochi in Sicilia era stato oggetto di un lungo dibattito, prima della modifica della legge regionale intervenuta nel luglio scorso. Calderone promette battaglia anche nella prossima legislatura: “Sono convinto che la ludopatia non si combatte con le regole varate dal parlamento siciliano, per questo ho presentato una proposta di legge totalmente abrogativa. Il distanziometro è ridicolo, visto che si può giocare online, in autostrada o appena fuori dalla distanza prevista. E’ soltanto una legge-spot che ha voluto il Movimento 5Stelle. Non c’è più tempo in questa legislatura (le elezioni sono fissate per il prossimo ottobre, ndr) ma nella prossima tornerò alla carica per modificare una legge che non convince e soprattutto non risolve il serio problema della ludopatia: quest’ultima va sconfitta con la formazione e l’educazione, non certamente con le distanze. Non credo che, in questo senso, sia stato ottenuto alcun risultato concreto”, conclude Calderone.

Le imprese del settore, spiega l’avvocato Daniela Agnello, che assiste diversi concessionari e operatori, sono sottoposte a controlli serrati e a complicate procedure per l’apertura di un centro scommesse, di una sala slot oppure di un corner: “Occorre rispettare condizioni e prescrizioni imposte dal Legislatore nazionale e regionale. La regione Sicilia è stata una delle ultime a dotarsi di un testo normativo ad hoc. In materia di apertura di un punto gioco, la maggiore criticità sta nella vicinanza ai ‘luoghi sensibili’ individuati dalla stessa Legge: 300 metri per comuni con popolazione inferiore a 50.000 abitanti e 500 per comuni con più di 50.000 abitanti”.

E’ facoltà dei Comuni allargare le maglie del divieto, spiega il legale, individuando ulteriori siti con apposito regolamento e sulla base delle caratteristiche del singolo territorio comunale. Inoltre, nella formulazione originaria della Legge, la vicinanza ad un luogo sensibile impediva ogni nuova apertura o installazione, compresa “la stipulazione di un nuovo contratto, anche con differente concessionario”. L’Assemblea regionale ha successivamente abrogato tale previsione, specificando l’esclusione dal concetto di nuova apertura della stipula di un nuovo contratto con un differente concessionario.

“Il legislatore regionale ha così attenuato la rigidità dell’intervento precedente, salvaguardando posizioni e aspettative giuridiche degli imprenditori autorizzati alla raccolta prima dell’entrata in vigore della legge”, aggiunge Agnello, anche se resta pendente la preclusione da vicinanza ai luoghi sensibili nei casi di “cessione della licenza ad altro soggetto”.

Un’ulteriore limitazione è relativa ai limiti orari, visto che i Comuni possono prevedere sospensioni nell’attività degli apparecchi da gioco “nella fascia notturna nonché nella fascia di ingresso e di uscita scolastica”.
Fonte: Agipro

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